In Italia, patria di torri medievali, campanili e cupole rinascimentali, l’idea di “grattacielo” è arrivata con passo lento, quasi timido. Ma negli ultimi decenni, lo skyline di alcune città ha iniziato ad alzarsi con decisione. I centri finanziari si sono verticalizzati, e architetti visionari hanno osato guardare il cielo con occhi nuovi.
Accompagnami in questo viaggio verticale attraverso le cinque strutture più alte d’Italia. Non solo numeri e metri, ma storie, simboli e cambiamenti che parlano di un Paese che cresce… anche in altezza.
🏢 1. Torre Unicredit – Milano (231 metri)

Milano, Porta Nuova. È un pomeriggio limpido, e la città vibra tra moda, finanza e design. Al centro di tutto questo, si staglia lei: la Torre Unicredit, con i suoi 231 metri (spingendosi a questa altezza grazie alla sua guglia iconica). Completata nel 2011 e inaugurata ufficialmente nel 2012, questa torre è il simbolo della Milano contemporanea.
Disegnata dall’architetto argentino César Pelli, è sede centrale del gruppo bancario Unicredit. Il suo profilo slanciato, che riflette cielo e nuvole, sembra voler dialogare con le guglie del Duomo, ma in chiave futurista. Di notte, la guglia si illumina, cambiando colore in base agli eventi: una vera e propria “lanterna urbana”.
🏢 2. Torre Allianz – Milano (209 metri)

Pochi chilometri più in là, nel quartiere CityLife, sorge una torre che sembra voler fendere l’aria con un colpo netto: la Torre Allianz, alta 209 metri (242 con antenna). Progettata da Arata Isozaki e Andrea Maffei, è soprannominata “Il Dritto” per la sua forma rettilinea ed elegante.
Completata nel 2015, è oggi la sede principale italiana del gruppo assicurativo Allianz. Con i suoi 50 piani, è l’edificio con il maggior numero di piani utilizzabili in Italia. Dalle sue vetrate si domina Milano, e in lontananza, nelle giornate più limpide, si scorgono persino le Alpi.
🏢 3. Torre Hadid – Milano (177 metri)

Sempre a CityLife, il viaggio continua con una torre dalle forme sinuose e dinamiche: la Torre Hadid, alta 177 metri, conosciuta anche come “Lo Storto”. Progettata dalla compianta Zaha Hadid, archistar di fama mondiale, questa torre è un capolavoro d’architettura organica.
Terminata nel 2017, ospita gli uffici di Generali Assicurazioni. La sua struttura elicoidale rappresenta il movimento, la trasformazione, la modernità in costante mutazione. Camminando ai suoi piedi, si ha la sensazione che l’edificio sia in torsione, in perenne dialogo con lo spazio attorno.
🏢 4. Grattacielo Intesa Sanpaolo – Torino (167 metri)

Lasciamo Milano e ci dirigiamo verso Torino, città di cultura e innovazione, dove si erge il Grattacielo Intesa Sanpaolo, alto 167 metri. Progettato da Renzo Piano, uno degli architetti italiani più rinomati, è stato inaugurato nel 2015.
Questo edificio è un manifesto della sostenibilità: pannelli solari, sistemi di ventilazione naturale e un impianto geotermico lo rendono uno dei più “green” d’Europa. Ma non è solo un centro direzionale: al trentacinquesimo piano si trova un ristorante panoramico e uno spazio aperto al pubblico con una vista mozzafiato sulla città e sulle montagne circostanti.
🏢 5. Torre Isozaki 2 – Milano (151 metri)

Tornando a Milano, troviamo un altro edificio firmato Arata Isozaki: la cosiddetta Torre Isozaki 2, alta 151 metri. Anche se meno nota delle sue sorelle, questa torre è un tassello fondamentale dell’evoluzione architettonica milanese. Parte del progetto CityLife, accoglie spazi direzionali e commerciali, contribuendo all’identità verticale del quartiere.
📈 L’Italia in verticale
Questi cinque giganti urbani raccontano un’Italia diversa da quella delle cartoline. Non più solo borghi e colline, ma anche vetro, acciaio e luce. Non solo passato glorioso, ma anche futuro ambizioso. In un Paese dove l’equilibrio tra bellezza storica e progresso è spesso delicato, queste torri rappresentano una nuova epoca.
Sono simboli della rinascita delle città, della fiducia nell’innovazione, della voglia di “alzare la testa”. E mentre nuovi progetti prendono forma – da Roma a Napoli – una cosa è certa: il cielo italiano non è più così lontano.